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L’arte del burro

Rita e Franco riscoprono la tradizione dei Piani di S.Filippo tra mucche che corrono libere tra campi e boschi. I pionieri della Fattoria didattica si raccontano.

Nella Fattoria di Campogelato, località Piani di San Filippo, fondata ormai un secolo fa, Franco 81 anni ci racconta che il nonno del suo papà, reduce da un viaggio in Svizzera, tornò con una novità: aveva imparato a fare il burro!

Intorno agli anni ’30 del secolo scorso, proprio ai Piani di S.Filippo fu lui a iniziare una nuova tradizione, quella della produzione del del burro, molti allevatori della zona, con il tempo, impararono e si specializzarono nell’arte della burrificazione.

– Il burro è nel nostro dna! – ci dice Franco che con orgoglio ricorda che la Centrale del Latte di Rieti, fondata da grandi produttori di latte della provincia di Rieti, chiamò per avviare l’attività, proprio “quelli dei Piani di S.Filippo”. Nessuno infatti aveva a Rieti pari competenza.

Ai Piani di San Filippo negli anni ’30 ogni famiglia faceva il burro, alimento che era richiestissimo dai reatini che ne erano ghiotti!

Il burro era divenuto, in quegli anni, una sorta di “moneta” che faceva girare l’economia.

– Mia nonna faceva il burro – ci racconta Rita – e lo portava a Rieti tre volte a settimana. Con il ricavato della vendita comprava zucchero, caffè, riso. Con mezzo kg di burro si potevano fare tante cose! Negli anni ’60 tutti erano pazzi per il burro! –

Oggi Franco e Rita, che conferiscono il latte prodotto nella loro azienda agricola, alla Centrale del Latte di Rieti, trasmettono alle nuove generazioni, con competenza e grande amore l’antica arte della burrificazione.

Nel 2000 Rita infatti, appena andata in pensione dal suo lavoro di maestra, s’inventa un modo per raccontare ai bambini il lavoro in Fattoria,e nasce una delle primissime Fattorie didattiche del territorio. Una giornata all’aria aperta per trasmettere tante importanti nozioni ai bambini, sulle mucche, sugli animali da cortile, sul latte, si cicli agricoli e dell’allevamento e naturalmente sul burro.

Come si fa il burro? Rita e Franco lo hanno spiegato tante volte anche in trasmissioni come Geo& Geo e naturalmente ai tanti bambini che hanno visitato la loro Fattoria Didattica.

Rita spiega che per fare il burro serve il latte caldo appena munto e una centrifuga (scrematrice) che divide la panna dal resto del latte, la panna così ottenuta viene messa in frigo per 3 gg per “farla maturare”. Rita ricorda che ai tempi di suo nonno, chi non aveva il frigo, metteva la panna in dei bottiglioni che venivano poi messi a raffreddare dentro il torrente. Poi Una volta refrigerata, la panna veniva messanella “zangola” , un contenitore chiuso rotante, dove la panna veniva fatta girare energicamente fino a quando non burrificava. La massa di burro così ottenuta viene lavata con acqua fredda, in modo da separare il burro dal latticello.

Rita, esegue tutto il procedimento con ottimo latte e attrezzi antichi che rendono il prodotto completamente diverso da quello industriale, con un sapore unico.

A Rita e Franco l’onere di tramandare questa tradizione unica del centro Italia.

Da circa 20 anni, Rita ha portato all’interno dell’azienda agricola a gestione familiare, questo nuovo approccio didattico e divulgativo, accogliendo in Fattoria centinaia di bambini provenienti dalle scuole di Rieti, Roma, l’Aquila e Montalto di Castro.

Quello che oggi viene definito anche dalla Comunità Europea “ benessere animale”, nella fattoria di Campogelato che, di circa 20 ettari di campi erbosi, il benessere per le mucche è quello di essere libere di correre, di pascolare, di oziare.

– Alcune maestre mi hanno chiesto se le mucche mordono – ci racconta sorridendo Rita – e i bambini appena arrivano si tappano il naso dicendo che “puzza!” . Questo è il primo impatto dei visitatori “cittadini” con la vita in fattoria, ma bastano pochi minuti e i bambini ritrovano subito quello spirito intraprendente e curioso, superando ogni timidezza e “acchiappano il fieno”, e si fanno pure “ciucciare” le mani dalle mucche e non vorrebbero più andare via – continua Rita che ci delizia con tanti aneddoti – Una bambina un giorno mi disse che lei sapeva fare tutto in fattoria, perché aveva scaricato una app sul suo cellulare. Dopo una giornata con noi ha capito che la realtà è decisamente un’altra cosa! –

In Fattoria i bambini tornano in contatto con la natura, senza cellulari e senza paure e imparano anche a riscoprire sapori e odori veri e a camminare sui sassi perché non lo sanno più fare.

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