Non è estate se non sono sopra il trattore.” – l’Azienda Tosoni alla terza generazione
Agli inizi del secolo scorso, intorno al 1900, Mariano Tosoni nella verde e rigogliosa Valle Oracola avvia la sua azienda zootecnica puntando sull’allevamento delle vacche da latte.
Mariano ha lavorato in stalla fino alla veneranda età di 99 anni, nel frattempo a prendersi cura dell’azienda è arrivato Agostino poi Leonello ed infine il giovane Emanuele, a cui oggi è affidata l’attività della famiglia iniziata oltre un secolo fa.
Emanuele racconta di essere salito sopra il trattore a soli 9 anni ed è stata subito una passione grande che ancora oggi lo guida nella difficile e sempre più impegnativa gestione aziendale.
“ Non è Estate se non faccio il fieno e non salgo sopra il trattore – esordisce Emanuele che sottolinea come il lavoro in azienda scandisca il susseguirsi delle stagioni e la sua stessa vita familiare. Il bambino Emanuele è cresciuto in mezzo alle vacche che il bisnonno chiamava per nome, correva nei campi, divertendosi sui mezzi agricoli.
Dall’infanzia all’adolescenza fino alla maturità, ha sempre aiutato il papà in azienda.
Lui, con l’attitudine per l’agricoltura, il padre Leonello competente nell’allevamento e la mamma Serena, figura tutto fare, hanno attraversato in questi anni momenti difficili ma sono riusciti, uniti e sempre insieme, a mantenere in vita l’azienda fondata dai trisavoli.
Emanuele scherza con la sua mamma e guardandosi negli occhi con complicità, si definiscono “ titolare” e “ collaboratore”, sapendo che sono famiglia, la parola più bella per rappresentare un’unione forte e capace di resistere tutti questi anni, nonostante le avversità. Lui può concedersi qualche giorno di ferie solo se c’è lei e lei può riposarsi solo se c’è lui. “ Come ci organizziamo ? Vai tu poi vado io? – continua lo scambio di battute tra madre e figlio nella consapevolezza che l’azienda si basa sulle loro
forze e solo insieme possono contrastare la crisi sempre più persistente.
Crisi c’è stata soprattutto nel mondo dell’edilizia ed Emanuele che contestualmente al lavoro in azienda al fianco del padre, faceva il carpentiere, ha poi deciso definitivamente di prendere in mano l’attività – “ E meno male che ho fatto questa scelta – ci dice – molti miei colleghi oggi sono senza lavoro.”
Ancora una volta le aziende zootecniche si rivelano per le famiglie, soprattutto in questo momento di grande precarietà, un rifugio, un sostegno concreto ed affidabile.
Un’attività che richiede totale sacrificio, ogni giorno dell’anno, esattamente per 365 giorni le vacche necessitano di accudimento. La giornata per Emanuele inizia la mattina alle ore 6 con la mungitura e termina intorno alle 8. Subito dopo, si sposta nei campi di orzo, mais, erba medica e grano, quest’ultimo
viene anche venduto a terzi e alle ore 18 si torna in stalla per la seconda mungitura. L’attività è diversificata, dall’allevamento alla vendita di carne, dalla distribuzione del latte alla vendita del grano.
Ogni giorno senza soluzione di continuità.
“ Che futuro vorresti? “chiediamo ad Emanuele che, con la saggezza e la concretezza degli uomini legate alla terra, risponde – Meno problemi! Non mi spaventa il lavoro, vorrei però lavorare senza mille seccature burocratiche e senza complicazioni e incertezze economiche, meno male che c’è la Centrale che raccoglie il nostro latte e ce lo paga puntualmente”.
La mamma Serena, molto più di una mamma ma colonna dell’azienda e della famiglia, conferma la fatica e l’abnegazione che serve in questa particolare attività familiare, una vera scelta di vita .
Emanuele che rappresenta la quarta generazioni di allevatori, ha due figli, un ragazzo di 14 anni e una
ragazza di 16.
– I tuoi figli manterranno l’azienda? –
“ Non saprei, questo lavoro non si può imporre: non esistono ferie, non esiste malattia. Solo una grande
passione può farti superare tutto questo. I miei figli faranno ciò che riterranno opportuno, pretendo solo il
massimo impegno dietro ad ogni eventuale scelta.”
Lasciamo alle spalle l’azienda Tosoni ai piedi di un fitto bosco, con cani scodinzolanti che ci accompagnano al grande cancello, mezzi agricoli vicino alle stalle da cui sembrano salutarci con occhi languidi, le docili mucche all’interno. Lo sguardo va su un florido orto casalingo, la grande casa di famiglia, piante in fiore; un’azienda dove si respira semplicità ed aria buona e genuina.